mercoledì 23 aprile 2008

RELAZIONE FINALE a cura di GAETANO LA TERZA

Prima di evidenziare gli aspetti positivi del progetto e le potenzialità che ha innescato, mi sembra interessante evidenziare in quale contesto sono iniziate le attività nello scorso anno scolastico:
un orario delle lezioni abbastanza rigido, poca dimestichezza con il computer, attività di aggiornamento degli insegnanti ridotte al minimo, abitudine a svolgere soprattutto lezioni 'frontali'.
Siamo rimasti colpiti e anche affascinati dalla originalità del progetto, ma anche preoccupati per le difficoltà intuite e gli ostacoli da superare via via. Non era chiara la finalità, il prodotto finale, vi era diffidenza verso la novità, un'organizzazione scolastica che può contribuire a frenare l'entusiasmo degli studenti e la disponibilità degli insegnanti.
La nostra scuola, l'istituto d'arte di Pesaro, per fortuna è anche capace di cogliere positivamente i segnali di novità, i dirigenti scolastici che si sono succeduti negli ultimi 10 anni e anche alcuni colleghi hanno svolto attività sperimentali di primo livello, condividono i progetti che tendono al superamento della tradizionale attività didattica , a volte poco efficace.
Ci siamo insomma incamminati per 'un sentiero inesplorato' apparentemente abbandonati, in realtà sostenuti ogni volta che c'era il rischio di perdere la strada.
Quale insegnante di storia dell'arte dedico ogni anno ore di lezione alle tematiche riguardanti i Beni Culturali, devo dire con un risultato quasi nullo in relazione al coinvolgimento emotivo degli allievi e all'apprendimento; dopo qualche mese i giovani non ricordano più nulla. Non pensano che un lavoro futuro interessante potrebbe essere quello di catalogatore, di restauratore.
Le ragazze della 3 c oggi sono quasi esperte in tema di Beni Culturali, ma le loro competenze si sono materializzate pian paino, quasi senza accorgene, seguendo le varie fasi del progetto Alcesti:
dapprima le visite guidate alla presentazione del progetto in Ancona, poi alla sala operativa della p.c. e al centro assistenza, poi gli incontri con gli esperti (PIANI COMUNALI-PREVENZIONE RISCHI- PROVA DI EVACUAZIONE) poi la schedatura degli oggetti artistici, la partecipazione al convegno di Fiastra, il coinvolgimento di alcuni insegnanti che li hanno aiutati a riassumere i documenti proposti e poi le relazioni individuali trascritte nella piattaforma informatica, la metodologia di schedatura proposta dal dr. Morichetti, gli esperti locali che sono stati disponibilissimi.
La competizione fra il gruppo dei 'pianificatori', gli 'operatori' e gli 'studiosi', l'esigenza di trovare risposte a problemi reali, la necessità di organizzare il lavoro autonomamente, il rispetto delle scadenze, la realizzazione di un prodotto finale, il premio, ecc. sono stati elementi stimolanti e coinvolgenti.
E' un progetto sperimentale, non siamo in grado di prevedere gli sviluppi, come minimo conserveremo un buon ricordo, i giovani hanno colto il senso dell'esperienza educativa, per qualcuno ci potrà essere un impegno operativo come volontario e magari di lavoro futuro.
L'attestato di partecipazione simboleggia l'acquisizione di un bagaglio di conoscenze che ci ha arricchito.
Proprio i ragazzi che fanno fatica a raggiungere la sufficienza nelle attività scolastiche si sono adoperati con impegno e hanno raggiunto risultati lodevoli, hanno finalmente trovato delle motivazioni di fondo che li ha fatti uscire da una condizione di pigrizia e di rassegnazione.

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