giovedì 7 febbraio 2008

3C Giulia Tombari - gruppo Ricercatori

COME FUNZIONA UN SISMOGRAFO:
gli strumenti di registrazione e misurazione di un terremoto sono molto più complessi e sofisticati del sismografo meccanico, anche se si basano sullo stesso principio di funzionamento.
Il funzionamento di un sismografo meccanico si basa sul principio di inerzia, applicabile al moto della massa solo per intervalli di tempo estremamente brevi. Ciò significa che la massa del sismografo quando è sottoposta ad una forza rimane immobile solo per un limitatissimo periodo di tempo e successivamente acquista una certa tendenza al movimento.
Questa tendenza al moto fa si che il sismografo si comporti come il pendolo, avendo un moto proprio e caratterizzato da ampiezza e periodo. Il fatto che il sismografo abbia un suo periodo proprio è un elemento di disturbo per la registrazione del sismogramma, quindi per ottenere in un sismografo meccanico una registrazione corretta, sarebbe necessario che il periodo del sismografo-pendolo fosse almeno uguale o maggiore al periodo della massima oscillazione dovuta al sisma.
In tutti gli strumenti è comunque sempre previsto un sistema di smorzamento del moto proprio del pendolo. Cioè esiste un congegno che blocca il moto proprio del pendolo dopo ogni oscillazione completa. Questo smorzamento che può essere effettuato con sistemi diversi, fa in modo che il periodo non continui ad oscillare, ma che siano necessari nuovi impulsi perchè possa continuare.

COME SI LEGGE UN SISMOGRAMMA:
il sismogramma è la rappresentazione di un terremoto, con una serie di linee e di picchi.
Leggere un sismogramma significa distinguere i diversi tipi di onde sismiche, individuare il loro tempo di arrivo e le loro caratteristiche (ampiezza, frequenza, e durata).
Le onde sismiche si distinguono prima con delle onde P, onde longitudinali che viaggiano internamente alla terra. L'ampiezza di queste onde nel sismografo è abbastanza piccola, invece la loro frequenza è abbastanza alta. Dopo si ha un secondo tipo di onde e precisamente delle onde S, queste onde si propagano dall'ipocentro contemporaneamente con le onde P, ma a velocità inferiore. Infine si ha un' ultima onda con un' ampiezza maggiore delle precedenti e con un periodo più grande. Queste onde dette anche di superfice o onde L, perchè il loro moto si origina sulla superfice terrestre, sono più lente delle onde S e P quindi arrivano in ritardo rispetto ad esse.
Nel sismogramma per poter confrontare con sicurezza registrazioni compiute in differenti stazioni è fondamentale una omogenea e rigorosa misurazione dei tempi d'arrivo delle onde sismiche. I valori letti nei sismogrammi non vengono espressi in ora locale ma sono tutti riferiti al tempo universale del meridiano di Greenwich ( detto GMT: Tempo Medio di Greenwich).

EPICENTRO E TEMPO DI ORIGINE DI UN TERREMOTO:
la localizazzione dell'epicentro e dell'ora di origine può avvenire mediante uno studio macrosismico o in base alle registrazioni sismografiche effettuate in diverse stazioni. Essi si basano essenzialmente sul tempo impiegato dalle onde sismiche a compiere il percorso ipocentro-punto di osservazione sulla terra, è una misura diretta fra i due punti e dipende dalla profondità e distanza epicentrale del terremoto. I simboli hanno determinato i tempi di propagazione delle onde P ed S a secondo della profondità del terremoto e per una qualsiasi distanza.
Si può così valutare la distanza epicentrale, confrontando l' intervallo fra i tempi di arrivo delle onde sismiche effettivamente registrati dell' osservatorio con quelli previsti dai grafici dei tempi di propagazione.
Disponendo dei tempi di arrivo delle onde in almeno tre stazioni diverse si può determinare ragionevolmente sia il tempo di inizio del terremoto sia la posizione geografica dell' epicentro del terremoto.

SCALE DI INTENSITA E MAGNETUDO:
per descrivere la forza di un terremoto esistono due tipi di scale:
SCALA DI INTENSITA': costruita nel 1902 dal sismologo italiano Mercalli, denominata MCS (del nome dei suoi autori, Mercalli, Cancani, e Sieberg). Si riferisce agli effetti causati dal terremoto in una certa zona. Il grado di intensità di uno stesso terremoto varia da zona a zona a secondo dei danni prodotti.
SCALA DI MAGNETUDO: scoperta nel 1935 dal sismologo Charles Richter, si riferisce ad una misura strumentale della forza del terremoto nel punto in cui si è originato. Ogni terremoto a una sua magnitudo che non dipende dagli effetti prodotti dal terremoto ma solo dall' ampiezza massima delle onde registrate sul sismografo.

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